Globally Important Agricultural Heritage Systems (GIAHS)

Gli uliveti delle pendici tra Assisi e Spoleto, Italia

GIAHS dal 2018

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Importanza Globale  

Storicamente, l'area proposta è una delle più importanti in Italia per la coltivazione dell'olivo. Le fosse di olivo sono state rinvenute in tombe etrusche risalenti al VII secolo a.C., mentre nella zona si trovano siti archeologici di frantoi romani del I secolo d.C. 

Questo sistema agricolo si basa principalmente su un sistema di gestione tradizionale a terrazze che consente la coltivazione dell'olivo. Inoltre, diversi compiti principali, dalla semina alla raccolta, hanno permesso ai contadini di produrre olio d'oliva di alta qualità in modo sostenibile per secoli. 

Oggi l'olio d'oliva prodotto nella zona è certificato DOP e ciò garantisce un’alta qualità del prodotto 

Ed un modo specifico di coltivazione e di lavorazione. Infatti, i Pendii dell'Olivo tra Assisi e Spoleto sono caratteristici terrazzamenti costruiti sulla base di saperi tradizionali e mantenuti fino ad oggi. 

Sicurezza Alimentare e della Sussistenza  

Oggi la superficie destinata alla coltivazione dell'olivo in Umbria è di circa 27.000 ha, con una produzione olivicola che varia, a seconda delle annate, tra le 30.000 e le 60.000 tonnellate, con una resa media di circa il 18,5% e una produzione finale di olio tra le 5.500 e le 11.000 tonnellate. Il numero di piante di olivo coltivate in Umbria è di circa 5,5 milioni. 

La produzione di olio in Umbria è abbastanza rilevante da un punto di vista economico, costituendo infatti il 5% della produzione agricola lorda vendibile sul mercato e coinvolgendo circa 27.000 aziende agricole e 270 frantoi.  

La produzione di olio extravergine d'oliva "Umbria" riceve la certificazione UE di Denominazione di Origine Protetta. L'obiettivo della DOP è quello di rassicurare il consumatore, garantire un maggiore profitto all'agricoltore, promuovere e certificare la qualità dell'olio attraverso il rigoroso rispetto del disciplinare di produzione ed organizzare la filiera di vendita. 

Agrobiodiversità 

L'olivo è uno dei più antichi alberi da frutto coltivati ed è originario della regione mediterranea. Il sito proposto coltiva tre varietà principali: Moraiolo è una delle più rinomate e squisite cultivar di olivo e fornisce uno dei migliori olii italiani. La cultivar Frantoio è diffusa nell'Italia centrale. La cultivar Leccino è diffusa in Italia e in altre parti del mondo, anche se la sua origine è da ricercarsi in Toscana. 

Oltre agli alberi di olivo, molte varietà locali sono state identificate a livello regionale per quanto riguarda le specie di interesse agricolo, in particolare le cultivar di alberi da frutto e le coltivazioni erbacee. Oltre all'olivo e alla vite, nell'area proposta sono presenti altre colture di interesse agroindustriale, come per esempio cultivar locali rilevanti per la valorizzazione dell'agrobiodiversità. 

La presenza di un numero significativo di piante diverse appartenenti alla flora mediterranea negli oliveti coltivati crea le condizioni per lo sviluppo di una moltitudine di habitat per gli animali. 

Sistemi di conoscenza locali e tradizionali 

Diverse attività riguardanti la coltivazione dell'olivo si basano in particolare sulle conoscenze tradizionali: 

- Piantagione, 

- La potatura: Tradizionalmente, gli uliveti presenti sulle pendici di Assisi-Spoleto sono coltivati a forma di cespuglio a centro aperto per ottenere una corona cespugliosa  

- Le operazioni di raccolta sono effettuate a mano con reti stese sotto le piante per raccogliere i frutti staccati dal "pascolo", ciò viene realizzato con un apposito rastrello (scopina) che serve a pettinare i rami per rimuovere le olive con il minor numero possibile di foglie senza danneggiare la struttura dell'albero. 

- Inoltre, il ruolo multifunzionale dei terrazzamenti è uno dei principali cuscini del sistema. Nello stesso sistema esistono tre tipi di terrazzamenti: terrazzamenti in pietra a secco, terrazzamenti in terra e lunette in pietra a secco. Le terrazze svolgono un ruolo importante per l'ecosistema dei suoli e per la gestione del paesaggio. 

Cultura, sistemi di valori e organizzazioni sociali 

L'olivo occupa un posto predominante nel mondo mediterraneo perché è sempre stato tipico del suo paesaggio agricolo, delle sue abitudini alimentari e del suo simbolismo culturale e religioso. Fin dall'antichità, l'olivo è stato considerato un simbolo trascendente di spiritualità e santità. L'olivo è entrato a far parte della cultura locale anche grazie alla sua identificazione come simbolo di pace usato da San Francesco d'Assisi (X secolo d.C.), al punto che è quasi diventato l'emblema araldico dell'Umbria. 

Caratteristiche del paesaggio  

Il paesaggio dell'area proposta è caratterizzato da una serie di terrazzamenti in pietra, sviluppati su pendii montani che si estendono da Assisi a Spoleto tra i 200 e i 600 m s.l.m., con un mosaico paesaggistico molto frammentato che ha conservato gran parte della sua integrità. 

Il costante rimodellamento dei versanti attraverso la realizzazione di estesi sistemi idraulici non solo permette di coltivare pendii altrimenti troppo ripidi, ma costituisce una difesa contro il rischio idrogeologico e un efficiente sistema di conservazione delle acque e del suolo.