La FAO mette in risalto le potenzialità dell’IA e della rivoluzione digitale nella trasformazione del mondo e dei suoi sistemi agroalimentari

Intervento del Direttore Generale QU Dongyu alla riunione delle Business Federation del G7 a Roma

FAO

Un drone sorvola dei campi coltivati in Tanzania.

©FAO/Eduardo Soteras

17/05/2024
Roma - L’intelligenza artificiale e la rivoluzione digitale in corso trasformeranno inevitabilmente il mondo e i suoi sistemi agroalimentari, rendendo più urgente che mai garantire che le trasformazioni indotte da tali fenomeni comportino benefici per tutti e contribuiscano a risolvere le sfide globali. È questo il messaggio che il Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l'agricoltura (FAO), QU Dongyu, ha espresso, intervenendo, lo scorso venerdì, alla riunione delle Business Federation del G7 (B7) a Roma.

L'intelligenza artificiale non è semplicemente una rivoluzione tecnologica, ma un fenomeno che sta trainando un’importante trasformazione economica e sociale a tutto campo, ha precisato QU, sottolineando che la FAO ha piena consapevolezza sia dei potenziali benefici che tale rivoluzione è in grado di offrire a un’ampia varietà di popolazioni, sia del suo contributo al miglioramento dell’efficienza e della sostenibilità.

QU ha spiegato che “[l’]agricoltura digitale può rivoluzionare il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo gli alimenti,” ricordando che tra i suoi potenziali benefici per gli agricoltori e le parti interessate, lungo tutta la filiera dei sistemi agroalimentari, si annoverano il miglioramento dei dati sui prezzi, la riduzione al minimo delle perdite e degli sprechi alimentari, l’aumento della sicurezza alimentare e l’incentivazione dell’adozione di sementi, fertilizzanti e pratiche sostenibili di qualità superiore.

L'evento ha avuto luogo presso la sede romana di Confindustria, la principale associazione di rappresentanza delle imprese italiane. Il B7 è costituito dalle più importanti federazioni imprenditoriali e industriali dei membri del G7 e dell’Unione europea. Una volta all’anno, il B7 presenta le sue raccomandazioni su alcune tematiche prioritarie alla Presidenza del G7, che, quest’anno, è detenuta dall’Italia. All'evento hanno partecipato anche il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Antonio Tajani, e un ampio ventaglio di amministratori delegati di aziende private internazionali.

Il Direttore Generale della FAO è intervenuto nell’ambito di una sessione vertente sulla definizione di nuovi percorsi di cooperazione globale di tipo transfrontaliero, insieme a Mathias Cormann, Segretario Generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Al fine di ampliare l’impatto positivo di tali proficue innovazioni, la FAO opera in stretta collaborazione con tutti i suoi partner, tra cui governi, mondo accademico, settore privato, società civile e organizzazioni internazionali, promuovendo un approccio efficace, caratterizzato da strategie e azioni mirate, coerenti ed esaustive, da realizzare in sinergia e nel rispetto dei principi etici.

Dati, energia, clima

Il Direttore Generale ha posto in evidenza il ruolo centrale riservato ai dati nell’IA e nelle tecnologie digitali, rammentando che per creare strumenti innovativi e accelerare azioni come la trasformazione dei sistemi agroalimentari sono necessari dati di qualità. I dati sono un elemento centrale del Quadro strategico della FAO per il periodo 2022-2031; oltre a disporre di una formidabile banca dati denominata FAOSTAT, la FAO possiede anche un laboratorio di innovazione dedicato alla sperimentazione di nuove fonti e nuovi metodi. Una delle conclusioni di tali iniziative è che gli ecosistemi di dati richiedono importanti investimenti e una collaborazione efficace. Dal canto suo, ha affermato QU, la FAO è pronta a impegnarsi e a collaborare con il gruppo delle B7 e con il settore privato in quest’ambito.

Un altro settore assolutamente critico per la collaborazione e l'armonizzazione degli approcci è quello energetico. Secondo il Direttore Generale, “semplicemente, non sarà possibile” centrare l’obiettivo della decarbonizzazione entro il 2050, se non si affronterà il problema del consumo energetico all’interno dei sistemi agroalimentari.

QU ha esortato gli attori del settore privato ad alzare il tiro della propria ambizione in materia di azione per il clima e a mostrare un maggior senso di responsabilità verso le catene di approvvigionamento e le comunità dei paesi in cui si riforniscono, acquistano beni e vendono i loro prodotti.

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