Gaza: la FAO contribuisce a combattere la malnutrizione e la fame

Dall’Ufficio Regionale della FAO per il Vicino Oriente e il Nord Africa

Nella Striscia di Gaza la FAO sta distribuendo 150 tonnellate di mangimi a 2 450 famiglie vulnerabili di allevatori di bestiame per sostenere la produzione alimentare.

©FAO/Yousef Elruzzi

05/04/2024

Gerusalemme/Il Cairo - L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) sta distribuendo a 2 450 famiglie di allevatori della Striscia di Gaza le prime 150 tonnellate, su un totale di 1 500, di mangimi per salvaguardare il bestiame sopravvissuto e sostenere la produzione locale di alimenti freschi e nutrienti come latte, prodotti lattiero-caseari, uova e carne in vista dell’imminente rischio di carestia.

È la prima volta che gli indispensabili mangimi entrano nella Striscia dall’inasprimento delle ostilità, che ha causato il tracollo delle filiere agroalimentari, contribuendo al rapido peggioramento dell’insicurezza alimentare acuta a Gaza, con crescenti condizioni di carestia al nord.

Il settore agricolo era già indebolito prima della guerra, ma è rimasto comunque essenziale per l’economia locale. Prima del 7 ottobre, la Striscia era quasi del tutto autosufficiente grazie ai produttori alimentari di Gaza che fornivano uova, latte, pollame, carne rossa, pesce, ortaggi e frutta, prodotti indispensabili ai fini dell’alimentazione corretta e nutriente, in particolare per i bambini, ma estremamente difficili da importare come aiuti alimentari.

A Gaza circa il 55 percento del bestiame da carne e da latte è stato macellato, consumato o è andato perso in seguito al conflitto. Da marzo si conta solo il 45 percento dei piccoli ruminanti, pari a circa 30 000 unità.

“La carenza di mangime per il bestiame espone a notevoli rischi gli allevatori, che potrebbero perdere del tutto i loro beni primari, fonte di nutrizione e reddito. La morte di un capo di bestiame ha ripercussioni di lunga durata, inoltre sostituirlo è costoso e praticamente impossibile a causa delle restrizioni sulle importazioni. Garantendo la disponibilità di mangimi, possiamo contribuire alla sopravvivenza e alla riproduzione del bestiame e distribuire prodotti freschi e nutrienti anche durante gli scontri”, ha affermato Ciro Fiorillo, Capo dell’Ufficio FAO in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

Inizialmente la FAO prevede di distribuire 1 500 tonnellate di mangimi, sufficienti a produrre latte per circa 50 giorni per tutti i bambini di Gaza di età inferiore ai 10 anni, e a fornire circa il 20 percento del minimo fabbisogno calorico giornaliero raccomandato dall’OMS.

“Per scongiurare la carestia e la malnutrizione estrema, è fondamentale far ripartire la produzione alimentare locale, ma per farlo è necessario l’accesso immediato alle risorse agricole nelle aree colpite. È stato estremamente difficile superare gli ostacoli logistici, soprattutto ottenere i permessi d’ingresso, per poter consegnare questi aiuti essenziali”, ha affermato Abdulhakim Elwaer, Vicedirettore Generale e Rappresentante Regionale della FAO per il Vicino Oriente e il Nord Africa.

Elwaer ha inoltre ribadito l’appello del Direttore Generale per l’immediata cessazione delle ostilità, sottolineando che il Diritto al Cibo è un diritto umano fondamentale. “Il disordine crea angoscia: è un disastro annunciato che vanifica il nostro obiettivo di contrastare l’insicurezza alimentare acuta e mette a repentaglio la vita di esseri umani, bestiame e coltivazioni”, ha aggiunto.

A Gaza gli aiuti alimentari sono fondamentali, ma non sufficienti a soddisfare il fabbisogno calorico e nutrizionale. Le importazioni di alimentari sono quasi del tutto vietate e solo pochissimi prodotti sono consentiti da paesi diversi da Israele. La FAO si impegna a incrementare la sua assistenza in collaborazione con partner e donatori, fornendo aiuti agricoli essenziali per ripristinare la disponibilità di alimenti altamente nutrienti, scongiurare il totale tracollo del settore, salvaguardare i residui mezzi di sussistenza e arginare la fame acuta e la malnutrizione.

La FAO, con l’appoggio dei governi di Belgio, Italia e Norvegia, ha lavorato a stretto contatto con il Ministero dell’Agricoltura palestinese e organizzazioni non governative locali per far arrivare a Gaza e dintorni mangimi di vitale importanza.

Il video dell’intervista a Rein Paulsen, Direttore dell’Ufficio della FAO per le emergenze e la resilienza, sulla distribuzione di mangimi a Gaza è disponibile qui.

Contatti

Ufficio Stampa FAO (Roma) (+39) 06 570 53625 [email protected]