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Tornare a casa per far prosperare le zone rurali in Tunisia


Per Mohamed, produrre latte significa portare avanti una tradizione di famiglia

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Come molti altri giovani tunisini, Mohamed si è trovato a un bivio quando la sua famiglia ha perso i propri mezzi di sostentamento. Trasferitosi nella capitale per fare fortuna, ha successivamente deciso di tornare al paese natale per riprendere l’attività di allevamento di pecore che era stata della sua famiglia. ©FAO/Anis Mili

10/10/2022

Mohamed Ali Gaidi porta le pecore al pascolo al tramonto. È questo il momento della giornata che ama di più, quando può camminare con il suo gregge e osservare gli animali per capire se sono in buona salute. Dopodiché torna a casa, in un’abitazione che condivide con i genitori e una sorella in una piccola città della regione di Béja, nella Tunisia nord-occidentale. Cresciuto in una zona rurale in una delle regioni più povere del paese, Mohamed è da sempre un appassionato allevatore: “Allevare pecore è una parte di me, come respirare,” spiega.

La sua non è una passione casuale. Mohamed viene da una lunga stirpe di agricoltori specializzati nell’allevamento di ovini da latte per la produzione di formaggi. Dal nonno ha imparato tutti i segreti del mestiere, da come mantenere gli animali in buona salute a come produrre i formaggi migliori.

Alla morte del nonno, tuttavia, la famiglia non era stata più in grado di occuparsi del gregge e aveva perso la sua principale fonte di sostentamento da un giorno con l’altro. Questa situazione pesava profondamente a Mohamed, che avrebbe voluto riacquistare i greggi, ma – appena 24enne – non era nelle condizioni economiche per farlo.

Stretto tra lo spettro della povertà e la mancanza di opportunità, Mohamed aveva deciso, quindi, di trasferirsi nella capitale, Tunisi, e di cercare impiego nell'edilizia.  Questa è una prospettiva molto frequente per le giovani e i giovani provenienti da zone rurali come quella di Béja. Molti di loro non hanno accesso a un’istruzione di qualità, a opportunità di impiego dignitose, a risorse o servizi essenziali. La soluzione spesso è trasferirsi nelle zone urbane per cercare opportunità di impiego.

Mohamed ha lavorato duramente nel settore edile per mettere da parte dei risparmi e, dopo sei anni trascorsi nella capitale, è tornato al paese natale per realizzare il suo sogno: rimettere in piedi l’allevamento di ovini da latte della sua famiglia e portare avanti la tradizione del nonno.

Mohamed e il suo amico e socio Fadi si aiutano vicendevolmente nell’attività di allevamento di pecore e produzione di formaggi. Entrambi hanno frequentato la formazione proposta dall’incubatore e acceleratore di impresa “Agri-Accelerator Hub” della FAO per sviluppare la propria attività. ©FAO/Anis Mili

Tornato a Béja, Mohamed ha ottenuto la qualifica di casaro e ha acquistato un gregge per poter finalmente iniziare a produrre il suo latte. Si è concentrato sull'allevamento della razza sardo-siciliana, tipica della sua zona. Si tratta di una razza ovina portata in Tunisia dall’Italia meridionale all’inizio del Novecento. Nel tempo, tuttavia, la razza si è indebolita a causa dell’impiego di tecniche di allevamento inadeguate e, attualmente, è a rischio di estinzione poiché il numero di greggi diminuisce di giorno in giorno.

Mohamed è consapevole dell’importanza di salvaguardare questa razza ricorrendo a buone tecniche di allevamento. “Nella mia zona esiste un patrimonio culturale e agricolo che, purtroppo, sta scomparendo. Siamo rimasti in pochissimi a preservarlo,” racconta.

Oltre a tutelare questa razza ovina, Mohamed è intenzionato anche a mantenere alta la qualità del latte, per la quale si è già guadagnato un’ottima reputazione. Lavora in società con il suo amico d’infanzia Fadi Hamzaoui, gestore di una piccola azienda casearia e di un ristorante che offre alla clientela prodotti locali.

Fadi è come un fratello per Mohamed: come un fratello, l’ha sempre incoraggiato a migliorare e ampliare la sua attività. Ha aiutato Mohamed a superare le difficoltà quotidiane, tra cui trasportare il latte allo stabilimento di trasformazione. A Béja, come in molte altre zone rurali afflitte dalla povertà, spesso non vi sono strade che collegano il centro con le abitazioni isolate come quella di  Mohamed. In questa zona collinosa, Mohamed è costretto a usare l’asino per trasportare faticosamente il latte lungo l'erta strada sterrata che porta al caseificio. E ogni giorno Fadi lo aspetta a metà strada con l’automobile e gli dà un passaggio.

Fadi ha anche convinto Mohamed a iscriversi insieme a lui al corso di formazione offerto dall'acceleratore d’impresa “Agri-accelerator Hub”, un’iniziativa lanciata dalla FAO in collaborazione con l’Agenzia tunisina per la promozione degli investimenti agricoli e l’Istituto nazionale di ricerca agricola della Tunisia. L’iniziativa supporta i giovani nella creazione di piccole e medie imprese sostenibili grazie a investimenti responsabili nell’agricoltura e nei sistemi alimentari. Tali imprese potrebbero contribuire a garantire la conservazione delle risorse naturali, con benefici per l'ambiente e per la sopravvivenza delle persone residenti nelle comunità rurali, in particolare delle persone in situazioni di vulnerabilità.

Il progetto FAO ha aiutato Mohamed a ottenere macchinari come i serbatoi di raffreddamento del latte, che hanno permesso di far fronte alle difficoltà di lavorare in una zona rurale remota. ©FAO/Anis Mili.

Grazie a questa iniziativa, Mohamed e Fadi, insieme a oltre un centinaio di giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 40 anni, hanno imparato a ideare e mettere in atto progetti propri. L'acceleratore d’impresa, che è parte integrante del sottoprogramma “Incentivare strumenti e prodotti della conoscenza globali” finanziato dal Contributo volontario flessibile della FAO, ha aiutato i giovani investitori ad affinare i propri piani aziendali grazie a servizi di tutoraggio e di incubazione personalizzati.

Nell'ambito dell’iniziativa sono stati selezionati diciotto progetti che hanno usufruito di un tutoraggio pratico, mentre altri dieci progetti sono stati scelti come destinatari di sostegni materiali. Il progetto di Mohamed era tra questi. La sua azienda ha ottenuto macchinari per la produzione del latte che gli permetteranno di conservare meglio il latte e di trasportarlo allo stabilimento di trasformazione, garantendo i più elevati standard di sicurezza alimentare nonostante i limiti della rete viaria.

La sua partecipazione alla formazione proposta dall’acceleratore d’impresa è stata fondamentale per migliorare il progetto e per trarre benefici più immediati dalla sua attività. Mohamed era già al corrente dell'esistenza di pratiche d’allevamento attente all'ambiente e dell’importanza di un’alimentazione sana, ma il programma seguito gli ha permesso di approfondire le sue conoscenze nel campo dei metodi di allevamento rispettosi del suolo e dell'ambiente.

Forte della formazione ricevuta, Mohamed ha messo in pratica gli insegnamenti appresi, ideando una formula tutta sua per nutrire le pecore, ricorrendo esclusivamente a ingredienti naturali. Inoltre, per i suoi formaggi, ha progettato una nuova confezione, utilizzando una base di paglia anziché di plastica.

Alla luce di tali successi, altri giovani agricoltori del posto guardano ora a Mohamed come a un leader e si rivolgono a lui per avere consigli.  Dal canto suo, Mohamed è sempre lieto di aiutarli e di condividere con loro la sua esperienza e le sue conoscenze, convinto che sia questa la chiave per emancipare la sua comunità e favorire lo sviluppo della sua amata terra. 

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