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Bohdan Popov

“Le acque reflue sono una risorsa preziosa ed è necessario riportarle nel ciclo degli elementi”.
11/09/2023

Ucraina

Circa 15 anni fa Bohdan Popov viveva in un incantevole alpeggio dei Carpazi ucraini. L’acqua del torrente nei pressi della sua abitazione era talmente pura e cristallina che amava berla – ma quando è stato costretto a spostarsi un po’ più a valle, ha scoperto con sua grande sorpresa che il torrente era sporco e l’acqua aveva una sorta di sapore chimico. Questo è stato l'inizio del nuovo progetto di vita di Bohdan: migliorare la sicurezza delle risorse idriche nel suo comprensorio e in Ucraina.    

Oggi Bohdan è a capo di un network di stazioni di ricerca ecologica in Ucraina, attraverso il quale trova soluzioni semplici ed economiche per raccogliere, immagazzinare e purificare l’acqua. La prima stazione di questo tipo è stata aperta nel 2019 nei pressi di Rzhyshchiv, nell’oblast di Kyivska.  

Con l’inasprimento della guerra in Ucraina, la stazione è diventata centro di accoglienza per sfollati interni, che Bohdan ha formato sulla salvaguardia e sullo stoccaggio delle risorse idriche ai fini dell’agricoltura rigenerativa.  

“Sono molte le soluzioni ecosostenibili al servizio delle persone, ma in genere sono costose e molti non possono permettersele” – spiega – “per questo cerco di trovare soluzioni che possano utilizzare tutti, senza investire troppo”.  

Tra queste troviamo il nuovo sistema di trattamento delle acque reflue, che ha chiamato “biojug”: prevede l’uso di “batteri buoni” e un substrato di carbone vegetale (o biochar) come agente filtrante, che depura le acque reflue assorbendo al contempo preziosi elementi nutritivi, che possono poi essere utilizzati per fertilizzare il terreno.   

“Non dobbiamo eliminarle”, sottolinea Bohdan: “le acque reflue sono una risorsa preziosa ed è necessario riportarle nel ciclo degli elementi”.  

In Ucraina ha già messo in pratica cinque di questi sistemi e inoltre ha realizzato soluzioni di raccolta dell’acqua piovana sui tetti e una “toilette a secco” che sfrutta le tecniche di compostaggio. 

Per raccogliere l’acqua piovana e contenere le perdite dovute all’evaporazione, Bohdan consiglia di accumulare l’acqua nel sottosuolo, nella biomassa o in una cisterna. 

“A causa del cambiamento climatico dovremo affrontare periodi di maggiore aridità”, afferma. “Dobbiamo proteggere ogni goccia d’acqua che cade sul nostro territorio e non lasciarcela scappare”.