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16 Ottobre 2024

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Martha Negumbo

“Ho trovato questo gruppo di donne con un modello imprenditoriale davvero singolare. E ho pensato che fosse fantastico che l’olio che usiamo per cucinare a casa potesse anche [...] fornire fonti di reddito in settori come la cosmesi”.  
19/09/2022

Namibia

La marula è da sempre un alimento molto comune in Namibia: il guscio e la noce sono noti per le loro proprietà salutari. L’olio di marula è inoltre molto usato in cucina e per la cura della pelle. Negli ultimi anni, anche le aziende internazionali hanno mostrato interesse per l’olio e, con il boom della domanda, un gruppo di donne ha contribuito al successo dell’olio di marula namibiano sulla scena mondiale.   

“La marula e altri tipi di frutti, come i meloni, hanno nutrito i namibiani per molti anni”, dice Martha Negumbo, che dirige la cooperativa di donne Eudafano (EWC), che riunisce 2500 donne di 27 associazioni di produttori in tutta la Namibia. La cooperativa utilizza i principi della bioeconomia circolare per sfruttare il potenziale delle risorse indigene e rafforzare la sicurezza alimentare, creando al tempo stesso opportunità per le donne del paese con prodotti non alimentari. Con il supporto della FAO, la Namibia sta sviluppando una strategia per la bioeconomia, e gli alimenti indigeni e l’innovazione sono tra gli aspetti da incentivare.  

Le donne dell’EWC raccolgono e trasformano le noci di marula per rivenderle a clienti all’estero, tra cui The Body Shop, facendo registrare alla cooperativa un fatturato annuo di 158.000 dollari. Ricco di acido linoleico e oleico, l’olio di marula contiene più antiossidanti rispetto all’olio di argan o di oliva, e il fatto che sia uno degli oli naturali più stabili al mondo lo rende ottimo per l’uso in prodotti cosmetici. 

Martha, che è stata cresciuta dalla nonna a Ondangwa, dove ha sede l’attività della cooperativa Eudafano, non ci ha pensato su due volte per entrare a farne parte. Aveva visto in prima persona il duro lavoro svolto dalle donne per mantenere le loro famiglie e il modo in cui gestiscono lo sviluppo rurale.   

“Ho trovato questo gruppo di donne con un modello imprenditoriale davvero singolare: mi è piaciuto molto il loro modo di lavorare e ho pensato che fosse fantastico che l’olio che usiamo per cucinare a casa potesse anche [...] fornire fonti di reddito in settori come la cosmesi”, dice Martha.  

Le donne raccolgono le noci dagli alberi della zona, ma ne piantano anche di nuovi per tutelare le risorse locali e la biodiversità. L’EWC lavora inoltre secondo il principio “zero sprechi”, il che significa che i sottoprodotti, come la focaccia di marula, vengono venduti come mangime per gli animali. La cooperativa, che è in attività da oltre vent’anni, offre alle donne locali moltissime opportunità per commercializzare diversi tipi di prodotti. 

Per Martha, sviluppo e conservazione vanno di pari passo. “Mi fa molto piacere lavorare in una cooperativa che sostiene l’emancipazione delle donne rurali”, aggiunge. Allo stesso tempo, “è importante continuare a imparare a conoscere le preziose risorse naturali come la marula e come preservarle”.