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Olivia Mandle

“Con il termine ‘attivista’ si indica una persona che agisce. Ed è possibile farlo in molti modi diversi”.
26/09/2023

Spagna

È possibile considerare un essere umano una creatura del mare? Magari non formalmente, ma visto il tempo che trascorre in acqua, Olivia Mandle potrebbe essere un’eccezione.

La sedicenne ambientalista spagnola nuota in mare da quando aveva 2 anni: indossò per la prima volta un paio di pinne, un boccaglio e occhialini per ammirare le meraviglie sommerse del mondo blu.

“Mi ha sempre affascinato”, afferma, parlando del mare. Oggi ama anche immergersi con le bombole, “per scoprire specie in acque più profonde”.

Man mano che la sua curiosità per il mondo blu cresceva, altrettanto faceva il suo timore per l’ambiente che aveva imparato ad amare, in particolare il Mar Mediterraneo, proprio fuori la sua porta di casa.

“Ho iniziato a occuparmi dell’inquinamento dei mari e ripulivo costantemente spiagge: è sconfortante vedere fino a dove arrivano i rifiuti e le conseguenze che hanno sugli ecosistemi”.

A 12 anni compiuti ha inventato un dispositivo che ha chiamato “Jelly Cleaner”, una piccola rete realizzata con vecchie calze da danza e altri materiali riciclabili, che intrappola le microplastiche dall’acqua – minuscole particelle mangiate dai pesci, che finiscono nella nostra filiera alimentare.

“Se rivolti le calze e vedi la quantità di microplastiche raccolte, resti senza parole”.

Con l’andar del tempo, le sue pulizie delle spiagge e delle acque della Costa Brava sono diventate più intense e organizzate. Per la prima giornata di pulizia annuale che ha organizzato nella sua città costiera si sono presentate circa cento persone.

L’anno scorso ce n’erano 600, tra subacquei, appassionati di SUP e vagabondi da spiaggia: in meno di un’ora hanno raccolto più di 300 kg di rifiuti. “È stato orribile”, aggiunge.

Ciò dimostra sia la dimensione di quanto è possibile fare con l’azione collettiva, sia l’importanza della sfida di cui si è fatta carico. Ma non ha tempo da perdere con chi la deride, afferma: “li ignoro e vado avanti per la mia strada”.

Alla fin fine, non si tratta solo di pulire e raccogliere, conclude: l’importante è avviare dialoghi. “Molti chiedono del Jelly Cleaner: è uno strumento che invita ad agire e riflettere”.

E molti se ne sono accorti, anche se lontani dalla spiaggia. È stata nominata Ambasciatrice di buona volontà per il Patto Europeo per il Clima e ha ricevuto, tra gli altri, un premio dal Jane Goodall Institute. Sta inoltre lavorando a un programma televisivo su progetti gestiti dalle comunità mirati alla difesa dell’ambiente e a un libro, che uscirà quest’anno, sulle piccole azioni che tutti possono fare.

“Tutti possono essere attivisti”, ribadisce. “Il termine indica una persona che agisce. Ed è possibile farlo in molti modi diversi”.