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Shakira Deyanira Andy Shiguango

“Per me e per le nostre comunità, la biodiversità è ricchezza che ci consente di vivere bene”.  
21/09/2022

Ecuador 

Quando le persone parlano della povertà delle comunità amazzoniche, Shakira Andy fa di tutto per correggerle. 

“Per me e per le nostre comunità, la biodiversità è la ricchezza che ci consente di vivere bene”, afferma con orgoglio. Di conseguenza “noi indigeni dell’Amazzonia non siamo poveri, siamo ricchi”.   

Shakira, che appartiene alla tribù Kichwa dell’Amazzonia ecuadoriana, ha fatto della tutela di questa ricchezza la sua missione.  A 26 anni si è affermata leader nel recupero biocentrico dei territori indigeni della provincia di Napo.   

Il progetto di recupero biocentrico delle popolazioni indigene riporta in vita le conoscenze intergenerazionali delle tribù a livello comunitario per bonificare le terre degradate, conservando la centralità dell’ambiente e studiando le relazioni e le interazioni a livello ecosistemico.     

“Iniziamo implementando le scuole della vita, nelle quali ci scambiamo le conoscenze ancestrali, dagli anziani ai giovani e dai giovani agli anziani”, spiega. “Discutiamo di biodiversità, cibo, passato e futuro. E poi applichiamo queste conoscenze alla bonifica dei territori”.  

Oltre a prendersi cura dell’ambiente, aggiunge, il nostro lavoro consiste nel recuperare le conoscenze ancestrali dei singolari sistemi alimentari delle popolazioni indigene e dei modelli di gestione territoriale che operano in armonia con la natura.  

“I nostri territori sono stati degradati principalmente dalle monocolture”, spiega. Ora cercano di risanarli con conoscenze e pratiche tradizionali come il sistema chakra, l’antico sistema di agrosilvicoltura dell’Ecuador. “Organizziamo consigli comunitari, vaghiamo per le foreste per individuare ciò che manca – e lì ci procuriamo le sementi, perché se le portiamo da un altro luogo, non sarà lo stesso”.     

Il vivaio che hanno costruito serve anche da aula di formazione, in cui imparano a conoscere le piante alimentari e le erbe medicinali del loro territorio.  

Shakira, che è perito tecnico per il turismo, vede nella fine del massiccio sfruttamento delle risorse naturali – come l’estrazione mineraria, le monocolture e l’uso di sostanze chimiche – l’opportunità per costruire un futuro più sostenibile nella sua regione. “Il nostro lavoro”, aggiunge, “prevede inoltre la creazione di nuove fonti di reddito e la formazione sull’uso di piante autoctone in modi sia antichi che innovativi. Un esempio è il bambù, che oggi usano per realizzare oggetti di artigianato, costruire case e cucinare, proprio come facevano gli antenati.   

“Siamo i semi della foresta che coltivando”, dice Shakira. “Questa foresta già esisteva prima di noi. E in futuro i nostri figli se ne prenderanno cura. Ma la foresta ha bisogno di noi oggi”.     

Il progetto di recupero biocentrico delle popolazioni indigene in Ecuador è implementato da diverse tribù Kichwa con il supporto tecnico della FAO, GIZ e dell’Organizzazione internazionale per il bambù e il rattan (INBAR).