Nel villaggio di Subarnarchar, a sud-est di Dacca, la capitale del Bangladesh, il ventiseienne Sribash Chandra Das è diventato un punto di riferimento tra gli agricoltori. La cosa è degna di nota, perché appena tre anni fa stava per abbandonare completamente l’agricoltura.
Aveva iniziato coltivando il riso come suo padre, dal quale ha ereditato la passione per l’agricoltura. Ma il riso porta scarsi guadagni, la terra di Sribash era in affitto e lui non aveva know-how sufficiente per ottenere rendimenti accettabili. Dopo una serie di perdite finanziarie, ha deciso di diventare un bracciante.
Padre di due figli, racconta: “Non sapevo cosa fare. Come sarei riuscito a mettere cibo nei nostri piatti?”
Invece di cambiare professione, ha ricominciato da zero coltivando altro.
Ha partecipato al SACP (Smallholder Agricultural Competitiveness Project), un programma del governo rivolto ai piccoli agricoltori, che lo ha formato sulla gestione di coltivazioni più redditizie come pomodori, melanzane e zucche del pellegrino. Così facendo ha avuto accesso a sementi, lombricompostaggio e fertilizzanti di alta qualità e ha imparato le buone pratiche per incrementare i suoi rendimenti.
Con ritrovata sicurezza in sé stesso, ha deciso di provare a coltivare angurie, una vera sfida nel suo villaggio, per via dell’alto contenuto di sale nel suolo.
Ha iniziato con la pacciamatura, coprendo il terreno con materia organica per gestire la salinità e mantenere l’umidità: questo metodo gli ha consentito di coltivare due nuove varietà di anguria: Black Queen e Yellow Dragon.
“In passato, la maggior parte degli agricoltori del nostro villaggio non si sognava nemmeno di coltivare qualcosa che non fosse riso”, aggiunge.
Al mercato locale, le sue ottime angurie hanno fruttato 70 taka del Bangladesh al chilo - circa 0,60 dollari. In tutto, quella stagione ha guadagnato circa 200.000 BDT, quasi 1 700 dollari, molto più di quanto avrebbe mai potuto guadagnare coltivando riso.
“Oggi molti miei vicini vengono a chiedermi consigli su come coltivare frutta e ortaggi”, afferma. “Come vedi qui nei dintorni ci sono molti campi di angurie, pomodori e zucche del pellegrino. Le cose sono cambiate!”
Motivato dal successo e dai consigli di Sribash, Rashed, un ex lavoratore migrante trentacinquenne, ha iniziato a coltivare ortaggi, guadagnando circa 2 500 dollari in una sola stagione. Oggi sono partner e raccolgono le angurie insieme.
Per Sribash, la sua azienda agricola rappresenta finalmente una stabilità e la possibilità di risparmiare per sognare in grande, come la moto che ha appena comprato per sostituire la sua vecchia bici. “Il prossimo passo sarà acquistare un terreno tutto mio, in modo da poter lavorare alle mie condizioni”.
