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Uniti nel cammino verso l'Obiettivo numero uno del Millennio

L'esempio della Sierra Leone
In Sierra Leone. la FAO, il PAM e l'IFAD promuovono l'obiettivo governativo di eliminare la fame entro il 2007. La maggior parte del lavoro delle agenzie si svolge sulle indicazioni raccolte dal PAM, che è stato in prima linea per nutrire la popolazione dopo la distruzione dell'agricoltura dovuta alla guerra.
Il primo intervento della FAO in Sierra Leone, nel dopoguerra, ha permesso agli agricoltori di effettuare viaggi di studio nei centri agricoli del Ghana e dell'uganda per conoscere sul posto i programmi formativi in atto. ”Dopo aver visto i programmi, hanno dichiarato di voler fare qualcosa di simile, ma utilizzando le esperienze nazionali,“afferma Kevin Gallagher, esperto FAO per i programmi di sviluppo. ”Successivamente hanno aperto seminari nazionali per definire il tipo di lavoro che doveva essere fatto con la ricerca, con le università e con le ONG.”
L'IFAD sta lavorando in due distretti del paese, favorendo la rinascita delle comunità rurali e lo sviluppo delle attività agricole del dopoguerra, e gettando le basi per la rinascita a lungo termine e lo sviluppo partecipativo.

La FAO, l'IFAD e il PAM stanno incrementando i loro sforzi per aiutare i paesi a raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio (MDGs). Più di un miliardo di persone vivono in estrema povertà, affamati e denutriti. La grande maggioranza -circa 810 milioni di donne, uomini e bambini - vivono nell'ambiente rurale, dove la sopravvivenza è condizionata dall'agricoltura e dalle attività ad essa collegate.

Le tre agenzie con sede a Roma sono d'accorso nel ritenere che nessuno degli obiettivi può essere raggiunto senza un aiuto alle popolazioni completamente prive di risorse, specie quelle delle zone rurali, nella lotta per vincere la povertà e la fame. conseguentemente, le agenzie hanno concentrato il loro impegno sul primo obiettivo, ridurre a metà entro il 2015 la proporzione di persone che vivono in condizioni di estrema povertà e fame.

E' stato scelto un approccio su due direzioni parallele, abbinando l'aiuto immediato ai poveri e agli affamati a programmi di sviluppo a lungo termine per incrementare la produttività, creare posti di lavoro e aumentare il valore dei beni della popolazione. Programmi e politiche devono essere concentrati dove più forte è la necessità- aree rurali e settore agricolo. Secondo le agenzie, se si vuole ottenere un progresso concreto, la struttura del commercio agricolo internazionale deve diventare più equa e offrire ai paesi in via di sviluppo le stesse possibilità di guadagno dall'esportazione dei propri prodotti, garantendo ai paesi che ne hanno bisogno l'accesso sicuro e continuo alle importazioni alimentari.

L'analisi della FAO indica che per raggiungere l'obiettivo del Vertice mondiale sull'alimentazione, ridurre a metà il numero degli affamati cronici entro il 2015, sarà necessario impiegare altri 24 miliardi di dollari in investimenti pubblici - un traguardo ancora più ambizioso del primo obiettivo di sviluppo del millennio.

In una dichiarazione all'ECOSOC dello scorso giugno, i responsabili delle tre agenzie hanno affermato che “lottare contro la povertà non significa automaticamente diminuire la fame. in realtà la ricerca dimostra che nei paesi in via di sviluppo che si dedicano esclusivamente al problema della povertà- senza prestare particolare attenzione a quello della fame - sarà più lunga la strada per un reale progresso nel miglioramento della nutrizione e della salute della popolazione.”

Le agenzie con sede a Roma, stimolando investimenti nello sviluppo rurale e nell'agricoltura, vogliono aiutare i paesi in via di sviluppo a creare economie dinamiche che possono portare all'autosufficienza. Questo significa investimenti per l'incremento della produttività, per enti di finanziamento rurale e di servizi e per i mercati, tutti sostenuti da riforme politiche.

L'assistenza immediata, diretta e ben indirizzata per dare cibo alle persone affamate, prevenire le malattie, assicurare la scuola ai bambini e ricostruire le infrastrutture distrutte dai conflitti armati si abbina con investimenti a lungo termine nello sviluppo rurale. interventi mirati prevedono: forniture di zanzariere contro la malaria, scavi di pozzi per acqua potabile; controllo idrico, fertilizzanti e sementi selezionate per migliorare la resa dei raccolti; refezione scolastica, programmi cibo-contro-lavoro, aiuti di emergenza dopo i disastri naturali o le guerre, e programmi nutrizionali per i gruppi vulnerabili come donne in gravidanza, bambini e persone affette da HIV/AIDS.

Le tre agenzie stanno perfezionando la loro collaborazione per garantire il successo delle due iniziative parallele. La competenza tecnica della FAO nel campo dell'agricoltura contribuisce allo sviluppo rurale, mentre la distribuzione diretta di cibo del PAM fornisce le energie indispensabili per lavorare, e le refezioni scolastiche aiutano a sviluppare forze di lavoro sane e preparate. i circa 200 progetti in corso dell'IFAD per l'eliminazione della povertà aumentano l'accesso da parte della popolazione rurale povera ai servizi finanziari, ai mercati, alla tecnologia, alla terra e ad altre risorse e sviluppano le capacità dei poveri delle aree rurali e delle loro organizzazioni a dirigere il proprio sviluppo.

Si cercano anche soluzioni congiunte per raggiungere gli altri obiettivi di sviluppo del millennio in tutti i paesi del mondo:

A New York, nel giugno scorso, le tre agenzie hanno fatto il punto sui progressi verso gli obiettivi di sviluppo del millennio. Qualche agenzia e alcuni donatori hanno mostrato delusione per il ritmo lento del progresso, in particolare nei confronti della fame, mentre la FAO, l'IFAD e il PAM rimangono convinti che, con un'azione concertata e adeguate risorse, sia possibile realizzare gli obiettivi del millennio. i responsabili delle tre agenzie hanno spronato il proprio personale a cooperare e sostenere le alleanze nazionali sul campo, mettendo a raccolta tutte le forze, energie e risorse disponibili in ogni paese per sconfiggere la fame entro i 10 anni che ci separano dal 2015.


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